moda come forma d’ arte

La moda come forma d’arte?

Secondo voi è possibile che la moda salga di così tanto nella considerazione globale da poter diventare addirittura una vera e propria forma di arte? Beh, non è facile arrivare a pensare una cosa del genere, io vi dico, eppure bisogna stare bene attenti e considerare anche tutto quanto circonda la considerazione che ogni singola persona tra noi ha della moda. Per prima cosa, voi cosa ne pensate? Basta che mi scriviate la vostra opinione nei commenti di questo post, o se del caso anche dalla pagina dei contatti, in modo da poter fare una gran bella sorta di sondaggi.

Però voi cosa credete di poter fare, in questo modo? Una sorta di referendum internettiano sul valore della moda in una possibile scala da schifezza a forma di arte? Bah, non ne sono poi tanto sicura, visto che sui blog non è che abbiamo tutta questa autorità noi altri eh, sia ben chiaro. E già in sé e per sé dunque sarebbe una idea un poco balzana, però è pur vero che noi tutti potremmo andare a fare uno scambio di opinioni il quale, se pure non ha un valore autonomo generale, ha comunque un buon valore di conoscenza per tutti noi.

Quindi, proviamo per prima cosa a vedere se tra voi vi è qualcuno che ha voglia di illuminarci con la sua definizione di questo presunto rapporto che esisterebbe tra arte e moda: in modo da poter poi cominciare a discutere non solo in sé e per sé, ma anche in connessione e in stretta relazione con tutte le altre cose, se capite che cosa io intendo. Ma quindi e ancora forse è meglio procedere a una valutazione comprensiva di altri elementi, che non passano di per certo inosservati.

Di critica e di moda: tante voci, tante opinioni

In effetti per quanto riguarda il punto di vista della moda, non vi è da discutere intorno alla massiva presenza di critici, sia presunti che reali, ossia sia quelli che ne capiscono per davvero e dunque ne parlano in sé e per sé con vera cognizione di causa, e sia quelli che nulla sanno e dunque parlano e parlano a vanvera giusto solo per sparare due cavolate e intascare qualche soldo per un articolo o per una partecipazione o una apparizione in TV. Insomma, è proprio da questo punto di vista che non si può prescindere da una assoluta e autonoma cognizione di sorta.

Made in Italy o Made in China?
Prima prova: il costume!